Quattro ragioni per imparare una lingua straniera diversa dall’inglese (e non per lavoro)
Se una persona volesse imparare tutte le lingue del mondo, non gli basterebbe una vita…
Sono tantissime, tante quante le comunità umane. Se poi includiamo anche i dialetti e le loro sfumature, abbiamo una lingua diversa ogni pochi chilometri.
Ma ce n’è una che, nel bene o nel male, ha preso il sopravvento sulle altre: l’inglese.
E’ la lingua di internet, della finanza, della musica pop, della diplomazia.
E’ ovunque, perfino i cinesi che imparano l’inglese sono molti di più degli anglofoni che imparano il cinese.
Si stima che, entro la fine del secolo, la maggior parte delle lingue sparirà per lasciare il posto all’inglese. Questo perché il mondo globalizzato in cui viviamo rende necessario il fatto di comunicare e comprendersi. Per farlo, bisogna condividere una lingua.
Allora, oggi, diventa lecito porsi una domanda:
perché imparare una lingua straniera diversa dall’inglese se andrà a finire che tutti comunicheremo attraverso l’inglese (o almeno così sembra)?
Perché preoccuparsi di impararne un’altra quando forse saremo tutti in grado di comunicare in inglese?
Uno dei motivi, che sicuramente hai già sentito, è che ogni lingua prevede un diverso modo di pensare e quindi di vedere il mondo. E io sono d’accordo.
Le sfumature grammaticali, il genere che hanno i nomi e tanti piccoli dettagli canalizzano il modo di pensare.
Ad esempio, pensa alla Luna: in italiano è femminile, ma in tedesco è maschile (il Sole è femminile in tedesco, curioso, eh?). Ma un’amica americana, quando durante una chiacchierata mi sono riferita alla Luna usando il pronome “she”, era rimasta sbalordita: è solo una roccia che vaga nello spazio, è neutra!, mi ha detto quel giorno.
Ma siamo sicuri che due persone che parlano la stessa lingua non possano avere visioni differenti del mondo?
Per fare un esempio che riguardi l’italiano (e un po’ forte, me ne scuso), possiamo pensare a diversi personaggi: Paolo Borsellino, Wanna Marchi, Francesco Totti o pensa pure tu a chi preferisci.
Parlano tutti italiano, ma di loro si potrebbe dire tutto tranne che condividano la stessa visione della vita e del mondo…
Se quindi è vero che una lingua canalizza e stabilisce alcuni modi di descrivere il mondo, è altrettanto vero che lei da sola non basta a plasmare la visione di tutti coloro che la parlano.
Ma allora, quali sono le altre ragioni per cui è importante imparare altre lingue che non siano l’inglese, dal momento che le tue idee resteranno le stesse anche se espresse in un’altra lingua?
Io qualche idea ce l’ho, e te le scrivo qui.
La prima è che, se vuoi assorbire una cultura, se vuoi davvero viverla e farla tua, devi controllare almeno in parte la lingua attraverso la quale questa cultura si esprime.
Ci sono dei termini e dei modi di dire che possono esprimere esattamente solo un’idea, un concetto o uno stato d’animo che fa davvero parte solo di quella cultura. Come il termine ikigai giapponese o il tedesco sehnsucht.
Sono cose che non si possono esprimere in altre lingue, non c’è modo.
Perciò, per entrare in una cultura e poter capire a fondo le persone che ne sono parte, devi saperti esprimere nella lingua che gli appartiene, è come avere un biglietto da visita per comprenderle perché la lingua è il loro codice.
Seconda ragione:
da tempo ormai le neuroscienze hanno dimostrato che chi parla almeno due lingue è meno soggetto a demenze e, probabilmente, manterrà uno stato di salute migliore anche da anziano.
Essere bilingui è quindi salutare.
Terza ragione:
parlare più lingue è divertente. Si può giocare con le parole, con i suoni, con il modo in cui si combinano e, spesso, ci si trova in situazioni esilaranti.
Ci si scontra con termini che confondono, come lo spagnolo “largo” che però significa “lungo”, oppure con parole infilate in ordine inverso, come la negazione tedesca che si trova sempre a fine frase (anche nel dialetto milanese però funziona così, e non è nemmeno troppo difficile da spiegare…).
Si può scoprire che le vocali non sono solo le 5 che ci insegnano nella scuola italiana: un bambino cambogiano riesce a pronunciarne 30 diverse.
Si può sentire la bellezza di tutta questa varietà, che è un dono delle culture e, secondo Tomatis, anche dell’ambiente in cui si sono sviluppate, della geografia del luogo.
Infine:
imparare un’altra lingua non è mai stato così facile come in quest’epoca.
Prima dovevi andare fisicamente a lezione, e probabilmente non avresti trovato un insegnante a una distanza proponibile.
Sempre se l’avessi trovato, perché fino a 20 anni fa non era nemmeno scontato trovare vicino a casa qualcuno che ti insegnasse il francese, figurati l‘arabo…
Forse, se avessi avuto fortuna, avresti trovato un audiocorso, composto da cassette o CD da ascoltare e riascoltare, accompagnato magari da un libro spesso scritto male e poco comprensibile.
Oggi invece possiamo avere accesso a una quantità pazzesca di lezioni e informazioni grazie alle piattaforme che permettono di fare lezione con dei madrelingua, anche se siamo a migliaia di chilometri di distanza da loro, e ci sono delle app più o meno interattive che aiutano a tenere traccia dei progressi e della nostra comprensione.
Poi, per esercitarci, possiamo accedere a serie tv, video, podcast e audiolibri quasi infiniti, senza mai doverci spostare da casa. La tecnologia è davvero dalla nostra parte!
20 anni fa questa sarebbe sembrata fantascienza, oggi è realtà, è una delle parti belle e utili della tecnologia.
Puoi anche farti aiutare dal metodo Tomatis
Sempre nell’ottica tecnologica che favorisce l’apprendimento, il metodo Tomatis può davvero venirti incontro.
Ormai puoi seguire i percorsi Tomatis comodamente da casa, non è necessario recarsi sempre in un centro per poter beneficiare di questo metodo potente che ti permette di raggiungere comprensione e pronuncia in altre lingue ad una velocità che, altrimenti, non sarebbe immaginabile.
E, per averlo sempre con te, puoi anche iniziare da percorsi più leggeri attraverso le cuffie Infinite o usando le cuffie Forbrain, che mettono il tuo orecchio nella condizione di percepire al meglio i suoni della lingua che ti interessa.
Pensando quindi a tutti questi vantaggi, ti consiglio vivamente di imparare altre lingue
oltre a quella che stai leggendo ora, perché non è mai stato così facile, perché è utile.
Ma soprattutto perché è davvero divertente.
E puoi sempre contattarmi per scoprire come e quanto il metodo Tomatis può aiutarti.
A presto!

Io sono Silvia Maioni, la tua professionista di metodo Tomatis
Per maggiori informazioni, o se vuoi approfondire ulteriormente come il metodo Tomatis può aiutarti, contattami.
+39.347.9252327silvia@tomatis-milano.com
Posso raggiungerti nelle seguenti città e province:
- Milano e provincia
- Como e provincia
- Varese e provincia
- Lugano e Canton Ticino
- Bergamo e provincia
- Lodi e provincia
- Novara e provincia
Se abiti in altre zone vicine, chiamami, possiamo sicuramente trovare un punto di incontro.

Il metodo Tomatis è una tecnica pedagogica che non può essere considerata né come un trattamento medico, né come mezzo per la diagnosi. Il contenuto di questo sito ha scopi soltanto informativi. Esso non può essere considerato come un consiglio medico e non può sostituirlo.